lunedì 6 gennaio 2014

Novità 2014

Scatti anzianità 2013: il Governo si riprende gli aumenti giustamente percepiti
Trattenute mensili di 150 euro dalla busta paga di gennaio 2014. Al Governo non tornano i conti e i lavoratori pagano. Siamo pronti a dare battaglia control’ingiusta restituzione.
Come già anticipato alcuni giorni fa è arrivata (purtroppo) la stangata del MEF sui lavoratori della scuola che hanno maturato gli scatti di anzianità nell'anno 2013. Lo dispone NoiPa con una nuova nota, la 157 del 27 dicembre 2013 in applicazione del DPR 122/2013 che ha bloccato sia il rinnovo dei CCNL sia gli automatismi stipendiali.
Ecco alcuni esempi di cosa succederà in concreto sul piano giuridico ed economico.
1. Chi è scattato a gennaio 2013, già con un anno di ritardo (blocco 2012), ha avuto solo ad aprile 2013 l'attribuzione degli scatti con arretrati, a gennaio 2014 manterrà lo scatto ma dovrà restituire i soldi percepiti in più nell'anno 2013.
2. Chi invece ha avuto lo scatto da settembre 2013, sempre con differimento di un anno, a gennaio 2014 verrà retrocesso come posizione stipendiale e dovrà restituire i soldi percepiti in più da settembre 2013.
In questo caso solo a settembre 2014 avrà lo scatto a causa del congelamento degli anni 2012 e 2013.
3. Tutti i lavoratori interessati troveranno inserito nel cedolino dello stipendio di gennaio un messaggio che comunica loro il recupero dei soldi percepiti in più, suddiviso in rate mensili da 150 euro, fino alla concorrenza del debito.
Alcuni saranno retrocessi, ma la cosa ancora più grave è per chi, ad esempio, aveva programmato il pensionamento da settembre 2014 perché finalmente aveva maturato lo scatto. Questi lavoratori qualora rientrino nel secondo caso dovranno rimanere un altro anno per poter vantare, sia sul trattamento pensionistico che sulla buonuscita, lo scatto tanto agognato.
Ma non è finita qui gli immessi in ruolo degli ultimi tre anni potrebbero vedersi bloccate le ricostruzioni di carriera, dal momento che l'ulteriore blocco introdotto dal DPR 122/2013 mette in discussione la validità giuridica dell’anno 2013 a cui si aggiunge l'anno 2012, tuttora bloccato dalla manovora Tremonti (D.L. 78/2011)
Si sta, dunque, verificando, quello che avevamo paventato da tempo e, cioè, ancora una volta un pesante intervento sui diritti acquisiti dei lavoratori della scuola, che saranno costretti a restituire le somme legittimamente e giustamente percepite.
La scuola ha già contribuito pesantemente al risanamento dei conti pubblici, finanziandolo con i tagli di personale (8 miliardi di euro), con il blocco del CCNL, con il taglio del salario (Mof. funzioni superiori, posizioni economiche del personale ATA) e con l'aumento dei carichi di lavoro.

E' necessario che la buona politica batta un colpo e investa nella scuola a partire dall’innalzamento degli stipendi dei lavoratori della scuola italiani, che risultano tra i più bassi d’Europa.

Riporto per maggior chiarezza quanto pubblicato sul nostro sito ad ottobre 2013:
Confermato il blocco dei contratti nazionali: pubblicato il regolamento
Con la pubblicazione, il 25 ottobre 2013, in Gazzetta Ufficiale delDPR 122 del 4 settembre 2013 viene bloccato nuovamente il Contratto nazionale per tutti i dipendenti pubblici anche per gli anni 2013 e 2014: anche questi anni, dunque, saranno vuoti, dal punto di vista salariale, come lo sono stati già il 2010, il 2011e il 2012.
Il Contratto, secondo il citato decreto, si potrà avviare solo sul piano normativo. Non solo: non rimangono indenni dalle misure governative neppure gli scatti di anzianità. Anch’essi vengono, infatti, bloccati nuovamente per il 2013, sicché gli stipendi rimarranno privi di progressione per il 2012 (anno già bloccato con precedente provvedimento) e per il 2013.
Analogamente viene prorogato di un ulteriore anno il blocco degli scatti triennali anche per il personale docente delle Università.
Infine il regolamento mette mano, negativamente, all’indennità di vacanza contrattuale (IVC) dal momento che esso blocca gli incrementi che matureranno nel 2013 e 2014, congelando gli importi a quelli attualmente percepiti. Se ne riparlerà solo nell’anno 2015.
Come si vede la filosofia governativa contempla una “gelata” completa degli avanzamenti retributivi del personale pubblico. La conseguenza è che per alcune situazioni si aggiungono danni ulteriori: il personale Ata della scuola, i lavoratori di università e ricerca saranno privati anche delle cosiddette posizioni e progressioni economiche.
Le economie derivanti dai processi di “razionalizzazione” (tagli al personale), che finora venivano restituite alla contrattazione, verranno incamerate dalla fiscalità generale.
Queste misure, che spieghiamo nel dettaglio in un documento che alleghiamo, sono per noi inaccettabili.
La FLC CGIL ha dichiarato la propria ferma indisponibilità ad aprire la trattativa solo sulla parte normativa, così come ha respinto il blocco degli scatti e dell’incremento dell’IVC.
Per queste ragioni è stato indetto un percorso di mobilitazioni unitario che riguarda tutti i lavoratori della conoscenza, a partire dallo sciopero indetto da CGIL, CISL e UIL contro la legge di stabilità.

Il MOF salva-scatti ovvero la fine della contrattazione? 
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Ci risiamo. Il pasticcio era nell'aria prima di Natale, complici tutte le leggi che si sono accanite negli ultimi tre anni sul pubblico impiego. Il governo Letta, come il suo predecessore Monti non avevano messo in bilancio un solo euro a copertura degli automatismi di anzianità del personale della scuola. Mentre per la copertura del 2010 si era intervenuto con un apposito Decreto Interministeriale, per il 2011 col governo Monti si erano prelevati i fondi dalle risorse contrattuali destinale al MOF (Miglioramento dell'offerta formativa di cui il Fondo d'Istituto è la parte più preponderante) con un'intesa apposita, siglata il 13.3.2013.
La CGIL fu l'unica a non firmare quell'accordo, un pericoloso precedente ma che consentì comunque di pagare gli sc atti di anzianità maturati nel 2011.
Tuttavia rimaneva sullo sfondo il DL del 2010 voluto da Tremonti che bloccava i contratti nel P.I.
e gli automatismi di anzianità fino al 31.12.2013, decreto poi ritoccato con la legge n.111 del 2011 che delegava a un apposito DPR la possibilità d'intervenire sui blocchi in atto.
In assenza di tale regolamento il personale della scuola che aveva maturato nel corso del 2013 gli scatti d'anzianità maturati pur se con un anno di ritardo, stante la non validità del 2012, aveva percepito come diritto acquisito quanto dovuto o a gennaio 2013 o a settembre 2013.
Col DPR n.122 del 4.9.2013 il governo Letta interviene disponendo la proroga a tutto il 2013 del blocco voluto da Tremonti, relativo ai contratti e agli automatismi stipendiali del personale della scuola. Con successiva nota NoiPa n.157 del 27.12.13 il Tesoro dava disposizione di restituire in comode rate mensili da €150 fino a concorrenza degli scatti percepiti legittimamente dai lavoratori. E tutto ciò a trattative sindacali ancora aperte con l'Aran e quel che è peggio è il carattere retroattivo delle norme, in aperta violazione dell'art.3 della L.212/00 sui diritti del contribuente.
La cosa più sconvolgente è che in presenza di un accordo sulla copertura del 2012, il governo dovrebbe poi tornare a restituire il maltolto!
Nelle intenzioni di NoiPa si parte con le trattenute dal mese di gennaio 2014, salvo improbabili ripensamenti da parte del Governo.
Tutto si gioca ancora una volta attorno al MOF, perché è l'unico salvadanaio a portata di mano.
Vale a dire che i 350milioni che serviranno per coprire gli scatti del 2012, come è avvenuto per il 2011, è lì che si tenterà di prelevarli .
Con buona pace della contrattazione d'istituto che a quel punto risulterà, se non proprio azzerata, più che dimezzata ! Se questo è l'obiettivo del governo non è e non può essere quello di tutti i sindacati e non solo della Cgil.
La contrattazione d'istituto va difesa perché deve restare una risorsa da mettere in campo per migliorare non solo l'offerta formativa ma anche la qualità del servizio con la flessibilità delle prestazioni, con la valorizzazione professionale e il coinvolgimento dei lavoratori a sostegno dell'autonomia scolastica.
Per capire tutto questo, cara Ministra, non c'è bisogno d'indire alcun referendum perché una scuola depauperata anche di queste ultime risorse non gioverà più a nessuno.
Intanto, convinca il suo collega del Tesoro Saccomanni a bloccare la restituzione degli scatti maturati.
Un'altra assurdità come quella sull'Imu risulterebbe incomprensibile e quindi va evitata.
Ne andrebbe di mezzo quel che resta della sua credibilità e dell'intero governo.


Come si va in pensione nella scuola nel 2014. Scadenza delle domande: 7 febbraio 2014
Presso le sedi della FLC CGIL e dell’INCA CGIL (in Italia e all’estero) è disponibile uno specifico servizio di consulenza gratuita personalizzata e qualificata per fare le scelte più opportune. Vista la delicatezza e la complessità dei calcoli per determinare l’ammontare della pensione e della liquidazione, è consigliabile che la pratica pensionistica sia istruita e seguita in ogni sua fase dal patronato INCA CGIL che è soggetto accreditato presso il Ministero del Lavoro e garantisce competenza e professionalità.
Il patrocinio è del tutto gratuito
Il 7 febbraio 2014 scade il termine di presentazione delle domande di cessazione dal servizio per il personale della scuola dal 1 settembre 2014.
Per i dirigenti scolastici il termine è il 28 febbraio 2014 come previsto dalle norme del CCNL dell’Area V della dirigenza.
La domanda, compreso quella con contestuale richiesta di part-time, dovrà essere compilata attraverso le istanze on-line (POLIS).
Sul nostro sito sono disponibili una guida e un video che illustrano le procedure da seguire per la registrazione.
Abbiamo predisposto una scheda di approfondimento del Decreto Ministeriale
1058 del 23 dicembre 2013 e della nota ministeriale 2855 del 23 dicembre 2013 relativi alle procedure per la cessazione dal servizio.
Nell'incontro con l'amministrazione avevamo chiesto il superamento di alcune
rigide interpretazioni della riforma Fornero da parte dell'INPS:
· l'estensione al 2016 della cosiddetta "opzione donna" (57 anni di età e 35 di servizio), con maturazione del diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2015,
· il ripristino dell’arrotondamento anche per i periodi inferiori a un mese nei casi previsti dalla pensione anticipata, in considerazione dell’unica finestra di uscita dal lavoro per il personale della scuola,
· l’acquisizione già da ora della normativa migliorativa delle penalizzazioni in materia di legge 104/92 e DLgs 151/2001 previste per chi accede alla pensione anticipata prima dei 62 anni, anche se la legge di stabilità é tuttora in discussione al Parlamento.
L’INPS ha risposto negativamente a tali richieste. Il MIUR, che ha già recepito nella circolare le nuove norme sulle penalizzazioni (congedi parentali e donazione sangue) si è impegnato a rivedere il regime delle penalizzazioni non appena le modifiche di cui sopra saranno acquisite dalla legge di stabilità.
Il MIUR ha concordato con le organizzazioni sindacali di aprire un tavolo di confronto per stabilire i criteri di applicazione dell'articolo 17, comma 20 bis del DL 95/12 (spending review), recepito nella legge 128/13, in materia di pensionamento con i requisiti ante Fornero per i lavoratori appartenenti a classi di concorso in esubero.
La FLC CGIL da sempre considera iniqua la riforma Fornero perché lesiva per tutti i lavoratori del diritto al pensionamento in una età equa e con un assegno dignitoso, pertanto ne chiede una revisione che restituisca anche il turn over necessario per dare lavoro ai giovani.

Il mancato coordinamento tra i centri ministeriali impedisce il pagamento dei supplenti temporanei
L’inutile corsa contro il tempo delle scuole per pagare i supplenti. Bisogna aspettare l’esercizio finanziario 2014. 
Il 24 dicembre avevamo dato notizia dell’avvenuto reperimento dei fondi da parte del Miur per pagare i supplenti temporanei e che ciò sarebbe stato possibile già a partire dal 27 dicembre. Questo è quanto aveva comunicato la Direzione del Bilancio. Finalmente una buona notizia era stato il nostro commento, ma contrariamente agli avvisi, il 27 dicembre nei Pos delle scuole non risultava alcuna giacenza: anzi risultavano completamente azzerati. Subito sono arrivate alla nostra redazione le segnalazioni da parte di molti colleghi Ds e DSGA. Molti di loro hanno interrotto il periodo di ferie e sono tornati a scuola pur di pagare i supplenti entro dicembre, ma tutto è stato inutile. Immediata la nostra richiesta di spiegazioni al Miur; questo sostiene che dipende da NoiPa; ma se i fondi sono imputabili sul 2014 non può essere responsabilità di NoiPa. E’ evidente che le scuole e i supplenti sono stati di nuovo vittime dell'inefficienza e della mancata coordinazionefra Miur e NoiPa.
Riteniamo questa situazione intollerabile e da superare perché così non si può andare avanti.


XVII Congresso CGIL. I documenti e il regolamento
Sono pronti i documenti congressuali che il Comitato direttivo nazionale della CGIL ha licenziato definitivamente nella riunione del 2 dicembre scorso. Si tratta della stesura definitiva dei due documenti
che erano stati già precedentemente assunti dal direttivo del 19 novembre.
Il primo documento "Il lavoro decide il futuro", vede come prima firmataria Susanna Camusso ed è stato
sottoscritto da tutti i componenti del direttivo, ad eccezione di Giorgio Cremaschi (primo firmatario) e altri 5 componenti che hanno sottoscritto un secondo documento "Il sindacato è un'altra cosa".
Con i due documenti licenziati oggi e il regolamento congressuale approvato la volta scorsa, prende dunque il via il percorso del XVII Congresso della Cgil, che vedrà la sua conclusione a Rimini il 6, 7 e 8
maggio 2014.
Più precisamente, il calendario congressuale prevede lo svolgimento: delle ASSEMBLEE CONGRESSUALI di  base dal 7 gennaio al 21 febbraio 2014; dei congressi delle categorie territoriali, delle camere del lavoro territoriali, delle camere del lavoro metropolitane e delle categorie regionali entro il 15 marzo 2014; dei congressi delle CGIL regionali dal 17 marzo al 29 marzo 2014; dei congressi delle categorie nazionali dal 31 marzo al 17 aprile 2014 e, successivamente, del congresso nazionale dello SPI CGIL; del congresso della CGIL Nazionale nei giorni 6, 7 e 8 maggio 2014.

Condivideremo tutte le notizie relative alla fase congressuale della FLC CGIL di Lodi. In questi giorni pubblicheremo tutte le date delle assemblee congressuali (13 per la precisione) con l’intento di individuare le sedi più comode da raggiungere per i nostri iscritti.
Il 28/2/2013 ci sarà nella nostra sede di Via Lodivecchio 31 a Lodi il Congresso Provinciale della FLC Lodigiana

TESSERAMENTO 2014
L’anno che ci attende presenterà nuove sfide, adempimenti e difficoltà da affrontare, contiamo sul rinnovarsi della tua adesione alla nostra organizzazione.
Perché iscriversi alla FLC CGIL? I motivi sono tanti, e non riguardano soltanto la certezza di ricevere risposte e consulenze precise e affidabili, ma implicano anche la sicurezza di sostenere un sindacato che si è opposto con forza e coerenza alla politica di tagli selvaggi che ha investito la scuola pubblica negli ultimi anni.
Di fronte all’aumento della precarietà, al peggioramento progressivo delle condizioni di lavoro, al blocco del contratto e all’impoverimento del sistema formativo, il nostro sindacato si è ripetutamente mobilitato, avanzando proposte concrete per ricostruire una scuola pubblica di qualità e per valorizzare le professioni della conoscenza.

Quale miglior inizio d’anno!

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